ECCO LA STORIA
Abitiamo vicino ad una casa-famiglia. Spesso abbiamo parlato della possibilità dell’affido e poi un pomeriggio, mentre sistemavamo un terreno incolto vicino la struttura, improvvisamente, appoggiati alla rete di recinzione, uno due tre, … una fila di bimbi che ci guardano, la loro finestra sul mondo esterno. Decidiamo di provarci.
Doveva essere un bambino, uno solo e piccolino. Diventano due, quasi adolescenti: lui con disturbi comportamentali, è violento va contenuto con la forza; lei con deficit cognitivo, 10+100 è un conto difficile…
È stata dura, un percorso fatto di tante difficoltà, di crescita lenta dei ragazzi e nostra. Siamo partiti da zero ad insegnare l’igiene minima, lava i denti, cambia le mutande…E poi visite mediche, cura dei denti, scoprire che a lui mancano 3,5 gradi e non ha mai avuto occhiali, rimediare e sentirti chiedere “Ma voi avete visto sempre così?”, “Il pavimento è sempre stato di questo colore?”. Vedere che lei non è in grado di capire ciò che legge, ripartire da zero con numeri e lettere. Leggere insieme libri elementari e le tabelline ripetute alla nausea e i testi e le “e” con l’accento e le “a” con l’acca e i “tanto non c’è la farò mai” che continuamente ripeteva.